Allo IED di Firenze si lavora all’innovazione dell’alto artigianato italiano

La prima edizione del Master in Design – Innovazione e Prodotto per l’Alto Artigianato allo IED di Firenze è in fase di conclusione e sta per partire la seconda. Curiosi di come sia andata, ci mettiamo in contatto con Gabriele Pardi e Laura Fiaschi di Gumdesign, coordinatori del master, per farci raccontare gli sviluppi.

Il Master in Design dedicato all’Innovazione e al Prodotto per l’Alto Artigianato si è sviluppato in questi primi 7/8 mesi con corsi improntati alla storia del design e del prodotto artigianale, al disegno tecnico, alla conoscenza dei materiali e delle tecnologie di produzione, alla metodologia della progettazione; si concluderanno a dicembre 2017 i corsi di marketing/management ed i laboratori di progettazione applicati al mondo del complemento d’arredo e degli imbottiti.

Quali sono stati gli output più interessanti che sono usciti dal lavoro congiunto di studenti e artigiani, e quali sono stati i risultati di questa contaminazione culturale? e se si siano sviluppati nuovi prodotti o servizi a livello creativo, produttivo, distributivo e commerciale.

Al momento siamo in piena fase progettuale; gli studenti sono stati composti in tre team di progettazione ed ognuno ha sviluppato concept di prodotto presentati alle aziende che a loro volta hanno selezionato le collezioni da produrre.

Adesso parte la fase esecutiva della progettazione, il rapporto stretto con le aziende e gli artigiani coinvolti; si prevede un “laboratorio a quattro mani” per sviluppare, correggere, rendere producibili gli oggetti pensati per le nuove collezioni.

I primi mesi del 2018 saranno nevralgici, comporteranno numerose visite e il contatto diretto in azienda, vedranno “smontare” certezze e costruire direzioni per ora non previste, probabilmente, come accade quotidianamente a chi esercita questa splendida professione nello sviluppo prodotto.

Gli output più significativi, al momento, possono coincidere con la verifica e la risposta creativa dei vari team di progetto, ognuno caratterizzato per “uniformità geografica” o per “differenza culturale” che hanno comportato “fusioni” e “distanze”, visioni razionali o poetiche, sviluppi pragmatici od onirici… è dunque la frammentazione delle culture che ha generato la prima risposta positiva del Master.

Quali sono state le aree di provenienza degli studenti che hanno partecipato, e quali quelle degli artigiani coinvolti nel primo ciclo?

Cina, Brasile, Cile ed Italia si sono incontrate e scontrate in un dialogo sempre aperto, a volte acceso, ma sempre teso a stimolare reazioni concrete e positive; alla fine del 2017 avremo un ventaglio ampio di proposte progettuali, le aziende individueranno quelle più vicine al loro dna e la fase ultima metterà in campo tutte le risorse degli studenti per arrivare agli esecutivi necessari per la produzione delle collezioni che saranno presentate in uno spazio espositivo, anch’esso progettato, in una fiera internazionale nel 2018.

Gli studenti (Dominique Barbieri, Gonzalo Javier Vilicic Thomsen, Julia Debora Mansur, Flavia Martignago, Paolo Manzella, Song Tianyi, Ting Xiao, Xu Bin, Zhengyang, Hu Lei Tiantian) hanno potuto visitare e conoscere 5 aziende del territorio che producono complementi d’arredo ed imbottiti; sono stati effettuati sopralluoghi per comprendere le tipologie commerciali e la produzione di ogni singola azienda per ottenere un link concreto tra oggetto e laboratorio, utensili e materiali… un modo per collegare la prima fase teorica del Master al mondo della produzione e all’alto artigianato toscano. 

Sono stati fatti dei test anche a livello commerciale, e in caso affermativo, quali sono stati i feedback dal mercato?

Per i feedback del mercato dovremo dunque attendere ancora… ci risentiremo appena conclusa la fase espositiva; una narrazione tridimensionale che si effettuerà tra maggio e settembre 2018.

Quali saranno le novità previste per la nuova edizione?

Mentre la prima edizione del Master è in fase di chiusura stiamo lavorando già alla seconda edizione che partirà a Marzo 2018; adesso 5 aziende del distretto dell’imbottito di Quarrata e la Regione Toscana sono state il “cuore” e l’impulso produttivo del progetto didattico, “domani” percorreremo una nuova strada, nuove tipologie di prodotto e nuovi materiali (che per il momento non possiamo svelare).

La Toscana, con la sua caratteristica territorialità, la ricchezza di storia e di architettura, la presenza importante di distretti produttivi basati sui materiali (basta pensare al marmo, alla ceramica, al vetro, alla pelle, ecc) permette lo sviluppo di nuove traiettorie e nuovi impulsi per generare nuove figure professionali (il designer/imprenditore, autoproduttore, consulente creativo per servizi alle aziende, ecc) e nuove presenze imprenditoriali, innovative e pronte ad affrontare il mercato globale.

Ottime notizie dunque da Firenze sul fronte sviluppo dell’alto artigianato! Buon lavoro da parte di tutti noi di Italian Stories a Gabriele e Laura per la prossima edizione.